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Aramini un fiorentino all'estero
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Aramini un fiorentino all'estero

 Matteo Aramini: un Fiorentino all’estero…

….che ha preso la via della Terracotta per approdare nel “contado” e diventare vicesindaco di Impruneta.E quando si è trattato di fare una scelta di orientamenti fra il Chianti e Firenze : “Ho sponsorizzato il legame con Firenze senza per questo fare di Impruneta una sottospecie del capoluogo o un ricettacolo dei suoi “leftovers”, senza insomma perdere la sua identità storica” Dice.

E di storia l’Impruneta ne ha da vendere, a cominciare dagli insediamenti romani per l’ubicazione strategica in una piana molto florida. Ricca di pinete, come dice il nome, e poi di vigne e oliveti e temperamento religioso, visto che il fulcro dell’organizzazione territoriale fu la celebre pieve poi santuario della Venerata Immagine della Madonna delle Acque. Feudo dei fiorentini Buondelmonti, Impruneta rimase attaccata al cordone ombelicale con Firenze, ma furono i fiorentini che andavano già dal medioevo in pellegrinaggio alla Madonna miracolosa, omaggiata in particolare dai Medici nel Rinascimento, e che si rifornivano di terrecotte per tegole, orci e vasi sull’esempio di Brunelleschi, cliente delle fornaci imprunetane, per la particolare bontà della materia prima e la bravura degli artigiani.

Madonna e terracotta sono tuttora gli “sponsors” del paese, ma il loro bagaglio storico sono stato un peso o un incentivo? “Le grandi eredità del passato sono sempre un po’ pesanti” Dice Aramini “ma sono anche uno stimolo per dare più lustro alle realtà contemporanee, specie con i mezzi tecnologici e informatici di oggi. Qui ce ne sono molte e gli enti locali non devono perdere d’occhio il contatto diretto col territorio e i residenti, tastando il polso alle contigenze socio-economiche che specie in questi ultimi due anni danno segno di sofferenza. Noi siamo stati fra i pochi comuni a stanziare non solo fondi per il sociale, ma anche a favore dello sviluppo economico.”

Infatti non si può vivere di assistenzialismo e quando le sovvenzioni statali finiranno bisognerà vedere chi riesce a ripartire, quindi deve trovare al suo fianco le istituzioni con iniziative proficue, specie per promuovere l’artigianato, la piccola e media industria, il turismo.

“Bisogna anche dare una mano concreta alle nuove generazioni che in questa pandemia si sono trovate ingessate e senza prospettive” Aggiunge il vicesindaco” Deve lavorare il buon senso a beneficio di tutti, lavorare a livello culturale e tendere una mano nel contesto socio-educativo, delle manutenzioni, dello sport e di quelle necessità concrete ma anche psicologiche per trovare orgoglio nelle proprie radici culturali anche in tempo di globalizzazione”

E infatti Impruneta è molto gelosa di due mega eventi: la Festa dell’Uva, la più antica d’Italia, in settembre, con carri allegorici, profusione di terrecotte e orge enogastronomiche, e la millenaria Fiera di San Luca, in ottobre, che rivive quei mercati del bestiame che costituivano l’evento annuale dell’Italia agreste e pia, unendo contrattazioni pecuniarie a ingrazianti giaculatorie nel famoso tempio mariano del paese. Una difesa delle antiche tradizioni e appunto di radicate memorie storiche.

“Tutela tuttavia non vuol dire immobilismo” precisa Aramini” Bisogna essere tanto lungimiranti da trasportare la nostra eredità nel presente. Non si può vivere sotto campane di vetro e la sfida per le amministrazioni comunali è appunto conciliare bellezza, saggezza e operosità antiche con i problemi moderni fatti di burocrazia, sollecitazioni socio-sanitarie-educative e pure altre culture.

 

Margherita Calderoni

Proconsole UK per Fiorentini nel Mondo

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