Un'infanzia fiorentina da rampollo viziato, un'educazione forzatamente inglese, una passione viscerale per i viaggi, armi e suppellettili. Soprattutto, un ingente patrimonio a disposizione per realizzare il suo grande sogno: un museo che fosse in grado di raccontare, attraverso oggetti di ogni sorta, antiche storie tra Oriente e Occidente. Frederick Stibbert (1838-1906), nipote di un ricco generale della Compagnia delle Indie e Governatore del Bengala, appena entrò in possesso dell'eredità divenne il cliente ideale di antiquari, battitori d'asta, mercanti e di chiunque potesse aiutarlo a ricreare quelle atmosfere del passato che tanto amava.
In questa sua passione onnivora per il revival storico, le armi occuparono un posto di assoluto rilievo: fu proprio un'armatura infatti, acquistata per 20 napoleoni d'oro nel 1859, a inaugurare quella che oggi si configura come una delle più grandi collezioni d'armi del mondo. E tutto ciò che non riusciva a reperire sul mercato, lo faceva riprodurre: merito di un nutrito gruppo di artigiani e restauratori creato da lui stesso, addetti alla riproduzione di quei pezzi introvabili. Non solo “falsi d'autore” però, ma anche opere commissionate da Stibbert in persona, frutto di uno studio paziente di uno dei tanti libri presenti nella sua ricchissima biblioteca. Il risultato concreto di questa passione viscerale fu una splendida casa-museo che, alla sua morte, Stibbert decise di donare alla città di Firenze. Oggi il Museo Stibbert, situato nell'omonima via collinare, conta più di 60 sale ed insieme all'appartamento della famiglia raccoglie oltre 50.000 pezzi, testimonianze storiche che spaziano dalle antiche armature europee a quelle islamiche, passando per i quadri di Botticelli fino alle scenografiche armi giapponesi. Una collezione eclettica e tra le più importanti del mondo, che fino al 6 settembre verrà organizzata in una nuova mostra, interamente dedicata al suo ispiratore e alla sua straordinaria opera di collezionismo, realizzata attraverso un'abile commistione tra “sogno e gloria”, come recita il titolo stesso dell'esposizione. Non solo spade, pistole e armature cesellate, ma anche dipinti, ventagli, fotografie, costumi e persino bottoni che testimoniano il profondo interesse di Frederick Stibbert per la storia del costume civile e militare. In occasione della mostra è stato ricreato anche uno dei laboratori dei numerosi artigiani che vennero incaricati dei restauri, aiutando Stibbert anche nella realizzazione del grandioso impianto del Museo nei magnifici ambienti della sua villa di Montughi, come lo scenografico Salone della Cavalcata. Un viaggio nel tempo e attraverso paesi lontani quindi, grazie al patrimonio straordinario del collezionista che, forse più di ogni altro, amò Firenze. Fino a renderla, se possibile, ancora più bella.
"Il sogno e la gloria"
L’armeria di Frederick Stibbert attraverso i suoi capolavori
27 marzo – 6 settembre 2015
Museo Stibbert
Via Federigo Stibbert 26- Firenze
www.museostibbert.it
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Autore
Riccardo Mugellini