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Il 24 Giugno Firenze celebra il suo Patrono San Giovanni Battista
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Il 24 Giugno Firenze celebra il suo Patrono San Giovanni Battista

Giovanni, detto il Battista o il Precursore, è l’unico santo di cui si celebra oltre che la morte - memoria della decollazione il 29 agosto - anche la nascita, il 24 giugno, perché prima di venire alla luce, quando Maria si reca in visita ad Elisabetta, il nascituro balza di gioia nel ventre materno riconoscendo il Messia incarnato nella Vergine.


La sua nascita viene annunciata a Zaccaria dall’arcangelo Gabriele, lo stesso che annuncia a Maria la scelta di Dio Padre e che le dirà: « Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio».  Maria, accorsa in aiuto di Elisabetta per il parto,  è la prima a prendere in braccio Giovanni alla nascita: Giovanni e Gesù sono infatti cugini, il primo più grande di appena sei mesi. La sua vita e la sua iconografia sono tutte legate a Gesù: molte immagini lo ritraggono bambino intento a giocare con Gesù sulle ginocchia di Maria. L’iconografia a lui legata prevede solitamente un vestito di peli di cammello, a volte, sopra il vestito di peli di cammello viene aggiunto un manto rosso segno del martirio e, segno che costituisce uno dei suoi attributi principali, una piccola croce col vessillo recante la frase “ECCE AGNUS DEI”, ecco l’Agnello di Dio,  ed è per questo che un altro simbolo del Battista è l’agnello, non di rado ha in mano una conchiglia con la quale versò l’acqua del battesimo sul capo di Cristo oppure ha al lato una ciotola d’acqua simbolo del battesimo.

Ma quando “la parola di Dio scese su Giovanni” (Lc, 3,2) e il tempo dei giochi si allontana, la vita del Battista cambia profondamente: iniza a vivere nel deserto, conduce vita austera coprendosi esclusivamente con una pelle di peli di cammello trattenuta da una cintura di pelle attorno ai fianchi, si ciba di locuste e di miele selvatico ed è per tale ragione che il suo aspetto è spesso enfaticamente emaciato. Giovanni comincia così a portare il giudizio di Dio agli uomini, li invita a convertirsi, li battezza. Il battesimo, che significa “immersione”, allude al pentimento e alla purificazione mediante il lavacro nelle acque, ritorno al grembo materno, simbolo di nuova nascita e pulizia interiore. Giovanni dichiara più volte di riconoscere Gesù come il Messia annunciato dai profeti, ma il momento culminante della storia tra il Battista e Gesù  è quello in cui Gesù stesso volle essere battezzato da lui nelle acque del Giordano; in tale occasione Giovanni indica Gesù ai suoi seguaci come "l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo" (Vangelo secondo Giovanni 1, 29). E sottolinea il proprio rapporto di dipendenza affermando: "Egli deve crescere e io invece diminuire" (Giovanni 3, 30) .

Il Battista muore a causa della sua predicazione: condanna pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che convive con la cognata Erodiade; il re lo farà prima imprigionare in una fortezza al di là del Giordano, poi, per compiacere la bella figlia di Erodiade, Salomè, lo farà decapitare. La morte per decapitazione ha fatto sì che Giovanni Battista sia divenuto famoso anche come San Giovanni decollato.

 

Giovanni Battista, patrono della città di Firenze, ha altri patronati:

-    è patrono dei sarti e dei pellicciai perché si faceva da solo gli abiti con peli di cammello nel deserto;
-    protegge i fabbricanti di cinture ed i conciatori di pelli perché aveva una cintura di pelle attorno ai fianchi;
-    protegge i cardatori di lana perché un suo attributo è l’agnello;
-    è patrono di albergatori ed osti per via del banchetto di Erode;
-    è patrono dei carcerati e dei condannati a morte perché anch’egli fu imprigionato ed ucciso;
-    è patrono degli allevatori di uccelli perché anche lui fu messo in gabbia,
-    è patrono dei fabbricanti di coltelli e forbici e degli spadai perché fu decapitato con una spada affilata;
-    è patrono degli spazzacamini per il suo aspetto irsuto;
-    è patrono di cantori e musicisti perché Guido d’Arezzo definì i nomi delle note (UT, RE, MI, FA, SOL, LA, SI) prendendoli dalle sillabe iniziali di un inno in suo onore ( UT queant laxis, REsonare fibris, MIra gestorum, FAmuli tuorum, SOLve polluti, LAbii reatum, Sancte Iohannes – UT verrà sostituito da DO in Italia nel XVII secolo);
-    è patrono dei trovatelli perché protegge le porte dei battisteri davanti alle quali venivano abbandonati i neonati;
-    è patrono dell’ordine di Malta e di diverse confraternite della Misericordia che avevano il compito di assistere i condannati a morte.

 

 

 

 

Autore

Marisa Cancilleri

 

 

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