Bartolomeo Cristofori nacque il 4 maggio 1655. Introdotto alla corte medicea entrò a far parte della cerchia dei musicisti del Gran principe Ferdinando, musicista anch'egli, che aveva fatto della Villa di Pratolino un luogo delle meraviglie delle arti sonore e che finanziava giovani talenti al fine di inventare strumenti sempre nuovi. Tra il 1698 e il 1700 Cristofori aveva realizzato l'invenzione di un nuovo strumento, da lui battezzato gravicembalo col piano e forte, perché il principio fondamentale consisteva nell'applicazione di una martelliera al clavicembalo che sostituiva al meccanismo dei salterelli quello dei martelletti con lo scappamento, in modo da variare l'intensità del suono a seconda della pressione del tasto.
Bartolomeo Cristofori
Bartolomeo Cristofori nacque a Padova il 4 maggio 1655 e morì a Firenze il 27 gennaio 1731 ed è stato un cembalaro italiano. È considerato l'inventore del "fortepiano", principale precursore del pianoforte. Nato a Padova nella Repubblica di Venezia nel 1655, lavorò presso la corte dei Medici a Firenze intorno al 1690. Tra il 1697 e il 1700 inventò il gravicembalo con il piano e il forte[1] (successivamente chiamato fortepiano), strumento precursore del pianoforte, sostituendo, nel clavicembalo, al meccanismo dei salterelli quello dei martelletti con lo scappamento, in modo da variare l'intensità del suono a seconda della pressione del tasto. Inizialmente i suoi strumenti non ebbero grande successo, come dimostra la riconversione in clavicembali di molti di essi, tuttavia è importante rilevare come il suo lavoro aprì la strada a una sempre più forte sperimentazione e ricerca nel campo del perfezionamento del nuovo strumento da lui ideato. Dei numerosi pianoforti da lui costruiti, ne sono pervenuti a noi solo tre.
Autore
Marisa Cancilleri