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Il Priore e le lettere, Angiolo Livi e l'umanesimo laurenziano
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Il Priore e le lettere, Angiolo Livi e l'umanesimo laurenziano

La diocesi di Firenze è in festa. Monsignor Angiolo Livi, priore della basilica di san Lorenzo, a Firenze, lunedì 31 marzo festeggia il traguardo dei 100 anni. La festa inizierà domani 30 marzo. Alle 11 monsignor Livi presiederà la Messa; dopo la celebrazione festa nel chiostro e poi il pranzo nel Salone di Donatello.

 

Nel pomeriggio giochi per i bambini e il concerto del Conservatorio Cherubini. La sera, alle 19, un “Concerto in forma di preghiera” a cura dell’Associazione “La Pasqua di Bach”. Lunedì 31 marzo, giorno del compleanno, alle 14.30, un convegno di studi in basilica dal titolo “Il priore e le lettere. Angiolo Livi e l’umanesimo laurenziano”. Alle 18, sempre in basilica, la concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori, con le musiche di Mozart (Messa breve K.194), direttore il maestro Mario Ruffini.

Appena un accenno: «Il prossimo mese Monsignore compirà novantacinque anni....» e improvvisamente il mercato di San Lorenzo, nel cuore storico di Firenze, si anima tutto, come ad unico cenno di un sapiente regista. Il forno di via dell'Ariento – la strada degli antichi argentieri – fa da grancassa, «Davvero? Ma quando? Si fa festa, eh?». Monsignor Angiolo Livi e San Lorenzo: un binomio inscindibile da ventinove anni e precisamente dal 23 luglio 1980.

Livi, classe 1914, 95 anni li compirà il prossimo 31 marzo – «Il giorno dopo sarebbe stato un pesce d'aprile», scherza. A quest'età è l'unico parroco ancora «reggente» della Diocesi fiorentina e della Toscana ma, non è fantasia spingersi a dire che, con ogni probabilità, lo è anche di tutta Italia. E se è vero che, da qualche anno, mons. Livi condivide onori e oneri della conduzione della parrocchia con mons. Fabrizio Porcinai, non gli passa neppure come pensiero recondito di andare in pensione; e men che meno ai suoi parrocchiani. E non si tratta di una piccola parrocchia di periferia, ma della più grande ed animata del centro storico fiorentino. Nientepopodimeno che dell'insigne Basilica di San Lorenzo che Papa Leone X – Giovanni de' Medici – onorò con la mitra. Il priore di San Lorenzo, infatti si poteva effigiare del titolo di «priore mitrato»: l'onorificenza fu tolta da Paolo VI con la «Pontificia insigna», dopo oltre quattro secoli. Il pastorale e la mitra, tempestata di pietre preziose, sono comunque ancora custoditi nelle Cappelle Medicee. Mons. Livi ha altri titoli prestigiosi, quale quello di «prelato d'onore di Sua Santità», conferitogli il 10 novembre del '79 e quello di «canonico commendatore della Basilica del Santo Sepolcro» a Gerusalemme. Ma per «Monsignore» il più grande titolo, non soltanto onorifico, è quello di essere pastore e più precisamente «padre».

La figura solenne, ieratica da gran signore qual è, nei modi e nel comportamento tutto, si mitiga quasi all'improvviso a contatto con le persone a cui regala subito un sorriso e una battuta fiorentinissima. Lo ricordo Rettore del Seminario Maggiore che agli studenti di teologia dice: «Come, vi davo soggezione? O questa!», si schernisce con un lampo negli occhi pieni d'arguzia. Ma per una data così importante urge un po' di cronistoria: nato a Firenze, ordinato presbitero il 18 luglio 1937, è stato vicario economo e dopo tre anni parroco a S. Giusto a Montalbino. Nel 1945 parroco a Palazzuolo sul Senio; nel '57 resse la parrocchia di S. Lorenzo a Visano. Più volte vicario episcopale per il clero e la pastorale: nel '67 fu parroco e direttore spirituale dell'Istituto SS. Annunziata al Poggio Imperiale. È canonico onorario del Duomo di Firenze dal 1968. Pro Rettore e quindi Rettore del Seminario Arcivescovile dal 1972 al '79. In quegli anni fu membro del Consiglio Presbiteriale e più volte ddel Consiglio Pastorale Diocesano. È stato anche parroco a S. Agata a Mucciano e vicario episcopale per la zona del Mugello. Come abbiamo detto, nell'80 divenne Canonico della Basilica di S. Lorenzo e subito dopo – 23 luglio 1980 – fu nominato parroco della stessa Basilica.

Il priore di S. Lorenzo – «Monsignore», e basta, per tutti i parrocchiani – vive in una delle basiliche dove il Rinascimento trionfa in tutta la sua purezza e magnificenza. Consacrata da S. Ambrogio nel 393, allora costruita in forme romaniche, sembra sia stata, per qualche tempo, la cattedrale di Firenze. Insomma, qui nomi come ser Filippo Brunelleschi, Michelangelo, Donatello, sono di casa e Monsignore, in questa splendida cornice, «chiesa di famiglia» della dinastia dei Medici, sembra trovarsi proprio a suo agio. Infatti, come dire San Lorenzo senza abbinarlo alla Casa de' Medici? Lorenzo il Magnifico, con tutto il fascino del suo splendido mecenatismo, affidò agli artisti del '400 il compito di far bella e grande Firenze. Ed è qui com'è noto, il sepolcreto dei Signori di Firenze.

Monsignore organizza a tutt'oggi convegni e riunioni di interesse cittadino e regionale nella sala della canonica dove, per accedervi, è obbligatorio incontrarsi ancora con Brunelleschi e i suoi memorabili chiostri. Dolce e raffinato nei modi, sa essere combattivo e tenace al momento di battersi contro il degrado di S. Lorenzo; come quando, alcuni mesi fa, fu a capo di un corteo seminotturno di residenti, munito di fiaccole, per accelerare i tempi del recupero del complesso di Sant'Orsola, un antico convento ora di proprietà pubblica e, da tempo, in stato di abbandono. «Tra i barroccini del mercato ormai è difficile sentir parlare fiorentino...» e la nostalgia e il rammarico è nella frase tutta. Se vai a trovarlo ti prende per mano per accompagnarti nel suo studio. E ti senti a casa.

Le sue omelie pur nel tono affabile e paterno, hanno la forza e l'illuminato vigore del profeta. Carico di anni e - la sua parola e la sua vita ne danno testimonianza – anche di quella Sapienza che è dono dello Spirito. Grazie Monsignore, e arrivederci al compimento dei suoi cent'anni.

La parrocchia lo festeggia con una cena nella cripta
La parrocchia di San Lorenzo si stringerà intorno a monsignor Angiolo Livi, per festeggiare i suoi 95 anni, la sera di sabato 4 aprile nella cripta sotto la basilica: un momento semplice e familiare, durante il quale la comunità farà i suoi auguri al priore. «Sono felice - sottolinea monsignor Livi - per questo traguardo, e ringrazio il Signore per i tanti doni che mi ha fatto in tutti questi anni: soprattutto, per le oltre 29 mila Messe che ho potuto celebrare».

 

 

 

Autore


Mariella Cambi

 

 

 

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