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A Firenze ci si prepara ai “giorni di magro”, inizia la Quaresima
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A Firenze ci si prepara ai “giorni di magro”, inizia la Quaresima

“Le Ceneri” o “Mercoledì delle Ceneri” è il primo giorno di Quaresima; da oggi e per quaranta giorni, fino a Giovedì Santo,  si devono osservare digiuno e astinenza dalla carne. Pesci, Ceci, lenticchie e fagioli  diventano pertanto i protagonisti indiscussi dell’alimentazione quaresimale.

 


Secondo tradizione, ieri, ultimo giorno di carnevale - Martedì grasso – è stato l’ultimo giorno in cui, si poteva mangiare “di grasso”. Nella Firenze del passato, nell’ultimo giorno di carnevale, alle 23,00,  suonavano le campane “della carne” che richiamavano coloro che erano ancora a tavola a darsi una smossa ed una regolata, perché di lì ad un’ora sarebbe cominciata la Quaresima e i giorni “di magro” con l’astinenza assoluta dalla carne, dai grassi e dai derivati di origine animale: i latticini per lo più non erano permessi, come i rossi delle uova, mentre il poco dispendioso e umile pesce spiccava nel gruppo dei magri. Oggi non c’è più l’abitudine di seguire i precetti religiosi, ma molte delle ricette nate per la Quaresima, a base di pesce o legumi, sono diventate preparazioni tradizionali  buone e dietetiche.

Tradizioni di tavola ma anche e soprattutto liturgie religiose: la funzione che caratterizza il primo giorno di Quaresima prevede che il celebrante sparga un pizzico di cenere benedetta sul capo o sulla fronte del fedele mentre pronuncia la formula di ammonimento  «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai» o «Convertitevi e credete al Vangelo» per ricordargli la caducità della vita terrena, per spronarlo all'impegno penitenziale della Quaresima e per invitarlo alla conversione a Dio. La quaresima ci rimanda ai quaranta giorni di digiuno trascorsi da Gesù nel deserto dopo il suo battesimo nel Giordano. Sia nel mondo cristiano che in quello islamico il “quaranta” è un numero simbolico che viene ad incarnare un tempo di purificazione.

Tra i vari piatti quaresimali abbiamo selezionato la ricetta dei "fagioli all'uccelletto" anche se a questo nome non corrisponde nella ricetta la presenza di uccelletti. Allora, da cosa deriva questo appellativo? L'unico che ha cercato di dare una risposta al quesito è stato Pellegrino Artusi,  padre della cucina italiana, secondo il quale la ricetta trarrebbe il suo nome dal metodo di cottura utilizzato per la preparazione dei famosi arrosti di uccelletti che prevede abbondanza nell’uso della salvia.

Ingredienti
1 kg di fagioli bianchi toscanelli freschi,

400 g di pomodori freschi,

salvia abbondante

2-3 spicchi d'aglio,

100 g di olio d'oliva,

sale e pepe

Lessate i fagioli; In una pentola di coccio fate soffriggere nell'olio un trito d'aglio; quando l'aglio inizia a sfrigolare unite il passato di pomodoro e la salvia. Unite a questo punto i fagioli e lasciate cuocere il tutto per circa 30 minuti, aggiustando di sale e pepando adeguatamente.

 

 

 

Marisa Cancilleri

 

 

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