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Eugenio Giani guiderà il Percorso Dantesco
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Eugenio Giani guiderà il Percorso Dantesco

Un percorso che parte da Palazzo Vecchio e si conlude all'ombra di Orsanmichele, al Palagio dell'Arte della Lana, sede della Società Dantesca Italiana. Un tragitto tra lapidi e personaggi di dantesca memoria. E' questo che il presidente della Società Dantesca Italiana e del Consiglio Comunale di Firenze, Eugenio Giani, inaugurerà sabato 25 maggio. Sarà lui stesso a fare da guida a chi voglia riscoprire le tante tracce di Dante in città, ricostruendo la vita del Poeta attraverso i versi della Commedia incisi sulle numerose lapidi, una  cinquantina, affisse sui muri di Firenze.

 
Un esempio? In via del Corso, al numero civico 6, sopra il palazzo dei Portinari, accanto a via dello Studio una lapide ricorda Beatrice. Di famiglia fiesolana, la famiglia Portinari ebbe importanti esponenti tra cui Folco di Ricovero, ghibellino, esiliato e perseguitato che nel 1285 fondò l’Ospedale di San Matteo poi divenuto Santa Maria Nuova, e soprattutto padre di Beatrice che abitò in questa casa. E ancora, tra via de’ Tavolini e via dei Cerchi un'altra lapide dantesca riporta i versi del XVI canto del Paradiso.

"Firenze è una città ricca di stimoli, curiosità e storia - spiega Giani -, quindi perché non riscoprirla ogni giorno. Del resto basta vedere quanti milioni di copie in poche ore ha venduto "Inferno" di Dan Brown e quanto fascino suscitino ancora dopo secoli Dante, la Commedia e Firenze. Sulla scia del risalto internazionale riservato alla figura del Sommo Poeta, sarà bello quindi ripercorrerne la storia attraverso le lapidi sparse per le strade tra Palazzo Vecchio e Orsanmichele. Sarà una bellissima occasione per vivere la città".

Una tappa a parte poi servirà per visitare il profilo di Dante in via del Proconsolo. All'interno del Palazzo dell'Arte dei Giudici e Notai, sede del ristorante Alle Murate, recentemente sono stati infatti riportati alla luce un ciclo di affreschi trecenteschi e scavi archeologici che raccontano Firenze dall'epoca romana alle soglie del Rinascimento. Fiore all'occhiello del ritrovamento, datato 2005, sono i ritratti documentati più antichi che esistano al mondo di Dante e Boccaccio.

Il ritrovo sarà in Palazzo Vecchio, nel cortile di Michelozzo, alle 11 di sabato 25 maggio. Eccetto sabato 1 giugno, in cui sarà festeggiato l'annuale della nascita di Dante, le visite si ripeteranno l'8, il 15 e il 22 giugno. L'invito è aperto a tutta la cittadinanza, la partecipazione è libera e gratuita. Chi vorrà potrà lasciare un'offerta per il restauro dell'affresco di "Bruto e la libertà romana", nel Palagio dell'Arte della Lana (per info scrivere a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ).

 

 

 

Autore

Cristina Manetti

 

 

 

 

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