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8 Gennaio 1337, Giotto muore a Firenze
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8 Gennaio 1337, Giotto muore a Firenze

Giotto di BondoneMercoledì 8 gennaio 1337 Giotto muore a Firenze lasciando incompiuto il ciclo di affreschi nel Palazzo del Bargello; viene sepolto nella cattedrale di santa Reparata. Sul finire del XIII secolo un giovane artista imprime in brevissimo tempo una svolta decisiva ed epocale alla pittura italiana: il suo nome è Giotto di Bondone, forse diminutivo di Ambrogio o Angiolo, conosciuto semplicemente come Giotto. La vita di Giotto è stata da sempre oggetto di discussione tra gli studiosi. Secondo la maggioranza degli esperti egli nacque nel 1267, tale ricostruzione si basa sulla verseggiatura che Pucci fece della "Cronica" di Giovanni Villani ed è piuttosto attendibile, salvo il posticipare di uno o due anni la data secondo alcuni pareri, anche se tuttora una minoranza della critica tende a porre la sua data di nascita nel 1276.

Questa data è basata sulla cronologia che nella seconda metà del XVI secolo offrì Vasari, nella biografia dedicata all'artista. La data fornita da Vasari sarebbe inattendibile qualora si tenga per assodato che Giotto doveva essere almeno ventenne attorno al 1290, cioè nel momento in cui si ritiene che abbia iniziato i lavori pittorici a fresco nella Basilica Superiore di san Francesco ad Assisi.

Ripercorriamo insieme la sua vita:

1267 – nascita di Giotto a Vespigiano di Mugello presso Firenze. Secondo la tradizione di bottega, compie il suo apprendistato artistico al seguito del Maestro Cimabue.

1290-1295 ca. – compie in patria le prime esperienze pittoriche documentate: Maestà di Borgo San Lorenzo, Crocifisso di Santa Maria Novella. Ad Assisi dipinge le storie di Isacco nella basilica superiore di San Francesco.

1296-1300 – Affresca 28 riquadri con le storie della vita di San Francesco nella basilica superiore di San Francesco considerato un capolavoro assoluto della pittura occidentale.

1300 – in occasione del Giubileo si reca a Roma dove realizza il mosaico della Navicella nella Basilica di san Pietro. Torna ad Assisi per dedicarsi alle decorazioni della Basilica inferiore.

1300-1301 – Si reca a Rimini

1303-1305 – affresca la Cappella degli Scovegni a Padova

1306-1309 – Tornato a Firenze dipinge per la Chiesa di Ognissanti la Maestà oggi custodita agli Uffizi (ma in questo momento, gennaio 2015, non visitabile a causa di lavori di riallestimento delle prime sale del Corridoio di levante)

1310-1315 – In Santa Croce affresca la Cappella Peruzzi

1315 – Riparte per Assisi per affrescare ancora nella Basilica inferiore di San Francesco.

1320 – Esgue a Roma il Polittico Stefaneschi e rientra a Firenze

1325-1328 (oppure 1334-1335, date non certe) Dipinge la Cappella Bardi in Santa Croce

1328 – realizza il Polittico Baroncelli a Firenze (oggi alla galleria degli Uffizi) e si trasferisce a Napoli dove dipinge nella chiesa di santa Chiara e nella Galleria Palatina in Castel Nuovo.

1334 – Tornato a Firenze viene nominato capomastro dell’Opera del Duomo ed avvia, su suo progetto, la costruzione di quello che passerà alla storia come il “Campanile di Giotto” anche se Giotto potrà seguirne i lavori in maniera diretta soltanto fino allo zoccolo di base realizzato nel 1337, anno della sua morte. Il Campanile verrà completato da Andrea Pisano e Francesco Talenti tra il 1348 e il 1359. Sempre agiotto si deve la “paternità” delle formelle esagonali raffiguranti “storie bibliche e le attività dell’uomo” scolpite da Andrea Pisano e che deorano lo zoccolo del Campanile. In realtà quest’ultime sono copie e gli originali sono conservati nel Museo dell’Opera del Duomo.

 

 

 

Autore

Marisa Cancilleri

 

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