Oggi in tutta Italia si festeggia San Martino, ma per la città di Firenze questa ricorrenza ha un valore più ampio: ci racconta un pezzo della nostra storia ed elogia la predisposizione del popolo fiorentino verso l’aiuto del prossimo, la fratellanza, la carità. Nel 1442, viene istituita a Firenze dal frate domenicano Sant'Antonino Pierozzi, arcivescovo di Firenze, la Congregazione di San Martino con l’intento di aiutare i “poveri vergognosi”. La congregazione di San Martino prenderà poi il nome di “Congregazione dei dodici Buonomini di San Martino”, perché costituita da dodici integerrimi messeri votati all’aiuto al prossimo.
Storie di Firenze e di Fiorentini
i poveri vergognosi e il detto "essere al verde"
L'alluvione di Firenze
4 novembre 1966, ore 03:48: arriva la prima notizia dell'ANSA: «La situazione in Toscana diventa sempre più grave. La pioggia non accenna a cessare e i corsi d'acqua, specialmente i più piccoli, sono notevolmente ingrossati. In provincia di Firenze, è emergenza a Incisa Valdarno e negli altri centri in prossimità dell'Arno, nel quale confluiscono altri torrenti. Le acque hanno invaso molte abitazioni». L’alluvione di Firenze, avvenuta nelle prime ore di venerdì 4 novembre 1966 a seguito di un'eccezionale ondata di maltempo, è considerata uno dei più gravi eventi alluvionali accaduti in Italia.
“LO SPIRITO DI UN CESARE NELL’ANIMA DI UNA DONNA” - Artemisa Gentileschi alla National Gallery (3 ott 2020 - 24 gen 2021)
Dal 3 ottobre 2020 al 24 gennaio 2021 sarà possibile ammirare Artemisia Gentileschi alla National Gallery di Londra
Omaggio Londinese ad una conterranea che fu una delle prime donne che sostennero con parole e fatti il diritto al lavoro congeniale e alla parità fra i sessi
CASTAGNACCIO IL DOLCE TIPICO FIORENTINO DELL'AUTUNNO
Sulle tavole dei fiorentini, di questi tempi, non può mancare il castagnaccio, il dolce dell’autunno a base di farina di castagne. Originario della zona di Lucca - conosciuto con il nome di Castagnazzo - ha però preso piede velocemente nelle altre province assumendo di volta in volta nomi differenti: Toppone a Livorno, Baldino a Prato ed Arezzo; Ghirighìo o ghiriglio o migliaccio nelle campagne fiorentine.
La Famiglia Medici si autocelebra
Il quadro di Giovanni Maria Butteri rappresentante una "Sacra conversazione con i componenti della famiglia di Cosimo I rappresentati come santi". è stato conservato per lungo tempo presso il monastero di San Salvi, nel quartiere 2 di Firenze. Attualmente il quadro è in restauro e si ipotizza che verrà ricollocato agli Uffizi. La scelta iconografica è alquanto particolare: una famiglia di potere - reale oltre che regale - che offre la propria immagine all'arte affinchè i propri componenti possano essere ritratti come santi... una bizzarra scelta dell'artista oppure una specifica richiesta del committente?
Nell'immagine il pittore fiorentino Giovanni Maria Butteri rappresenta la "Sacra Conversazione" con i componenti della famiglia di Cosimo I rappresentati come Santi.
Palazzo Vecchio, sintesi dell'architettura civile medievale
Palazzo Vecchio è ancora oggi uno degli edifici più noti al mondo e rappresenta la migliore sintesi dell'architettura civile trecentesca cittadina (la posa della prima pietra risale al 1299). Ha cambiato molti nomi: in origine prese il nome di "Palazzo dei Priori" o "Palagio Novo", poi nel XV secolo divenne "Palazzo della Signoria", dal nome dell'organismo principale della Repubblica fiorentina; nel 1540 divenne Palazzo Ducale, quando il duca Cosimo I de' Medici ne fece la sua residenza.
Leone X - Papa Medici
Giovanni de' Medici nacque a Firenze l'11 dicembre 1475, secondogenito di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini. Fin dalla prima età, ebbe quali maestri alcuni dei più illustri esponenti della cultura fiorentina della sua epoca, gravitanti fra lo Studio cittadino e palazzo Medici. Da Angnolo Poliziano fu iniziato ad una frequentazione raffinata ed esigente delle "humanae litterae", antiche e moderne; alla sua istruzione fu preposto Gregorio da Spoleto, più tardi maestro dell'Ariosto. Echi degli insegnamenti di Marsilio Ficino si possono ritrovare nell'impronta, rimasta indelebile in lui, di una "pietas" religiosa di marca filosofica e intellettualistica, sdegnosa di forme volgari di devozionalismo. Da Demetrio Calcondila venne avviato alla conoscenza della cultura greca, elemento che ebbe notevole peso nella politica culturale da lui promossa come papa nell'ambiente romano.
ona, ona, ona ma che bella Rificolona
Il 7 settembre si festeggia a Firenze e nei comuni limitrofi la Festa della Rificolona, festa tradizionale legata alla natività della Vergine.
La parola 'rificolona', deriva dall'antico termine 'fierucola', cioè festa piccola, di poca importanza. La storpiatura del termine, da fierucola a fiericulona e successivamente a rificolona, è dovuta all’atteggiamento derisorio dei fiorentini che schernivano le donne del contado dai floridi deretani.
David e il Marzocco
Ai fianchi della gradinata della Loggia della Signoria vigilano su Firenze due Marzocchi con la zampa su di una palla, ovvero due grandi leoni marmorei, uno di epoca romana, a destra, e l'altro realizzato nel 1600 da Flamino Vacca, a sinistra. Tradizionalmente i leoni simboleggiano la guardia e la protezione dei luoghi da presenze negative, secondo una tradizione iconografica che risale addirittura alle civiltà mesopotamiche.
Settembre: è tempo di schiacciata con l'uva
Questo pan dolce, conosciuto anche col nome di “pan con l’uva”, a Firenze chiamato "stiaccia" con l’uva, è diffusotalvolta con piccole varianti in molte zone della Toscana, una regione dove la coltivazione dell'uva ha una tradizione antica e radicata. La schiacciata con l'uva è una specialità legata al periodo della vendemmia e viene preparata nei mesi di settembre e ottobre. È un dolce di origine povera e le sue modeste origini sono testimoniate dalla semplicità degli ingredienti: pasta da pane, olio d'oliva, zucchero ed uva nera.
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