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Storie di Firenze e di Fiorentini

Toscana, primo Stato che abolisce la pena di morte

Il 30 novembre 1786, Pietro Leopoldo di Lorena, Granduca di Firenze e della Toscana dal 1765 al 1790 emana, il Codice Leopoldino ossia la riforma delle leggi penali: per la prima volta nella storia di uno stato viene formalmente e giuridicamente abolita la pena di morte; nello stesso editto si ripudia anche la tortura ed ogni forma di vessazione verso i prigionieri e i condannati. Atto esemplare che rigetta la violenza e che condizionerà inesorabilmente gli ordinamenti giudiziari di molti altri Stati del mondo, imponendo un'altra idea di giustizia.

 

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A Empoli una mostra Ganz'Art da non perdere

 

Presso il Circolo delle Arti Figurative di Empoli si potrà ammirare, fino al 30 novembre, la mostra “Riflessi” delle talentuose Francesca Santomauro e Marta Martini, fondatrici dell’officina artistica “Ganz’art”.

 

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SATIRA, il lato oscuro della risata

Come la musica, il disegno ha un impatto più immediato della lettura.A°Mos The Dark è musicista e vignettista, con radici in Firenze, residenza a Londra ed esperienze internazionali. 

 

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AMERIGO VESPUCCI A CASA SUA

Ovvero nel quartiere di Ognissanti, dove l’omonima Associazione organizzò visite, conferenze e presentazioni, dall’Ospedale fondato da Simone Vespucci, alla Chiesa dove il Bigordi, detto Ghirlandaio cominciò a spennellare sponsorizzato da Nastagio e nel cui chiostro troneggia il suo Cenacolo.

 

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Alluvione di Firenze - 4 novembre 1966

 

4 novembre 1966, ore 03:48, arriva la prima notizia dell'ANSA: «La situazione in Toscana diventa sempre più grave. La pioggia non accenna a cessare e i corsi d'acqua, specialmente i più piccoli, sono notevolmente ingrossati. In provincia di Firenze, è emergenza a Incisa Valdarno e negli altri centri in prossimità dell'Arno, nel quale confluiscono altri torrenti. Le acque hanno invaso molte abitazioni».

 

 

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L’importanza di essere Amerigo

Durante la sosta a Livorno, il 30 ottobre la Nave Scuola Amerigo Vespucci è tornata protagonista per l’Associazione Fiorentini nel Mondo, sfoggiando in una sfolgorante giornata la sua eleganza, bellezza, unicità, per uno Speciale TV a lei dedicato per Canale Italia.

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La terracotta dell’Impruneta rende omaggio ad Artemisia Gentileschi a Palazzo Vecchio

La biblica Maddalena ha sempre ispirato i pittori. Ce ne sono a centinaia. Anche Artemisia si cimentò col suo inconfondibile stile, vedi quella agli Uffizi. 

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Raphael

Pier Soderini (1452-1522) was in charge of the Florentine government in a turbulent time, politically speaking. But a shimmering time as Arts were involved. Masterpieces were at every corner and you could bump into geniuses at every turn, say Leonardo and Michelangelo. And Raffaello was on his way. He introduced himself to the “Gonfaloniere” with a letter of recommendation of 1 October 1504, given in Urbino By Giovanna Feltria, the powerful widow of Giovanni Della Rovere, related to Pope Sisto IV. Soderini didn’ t make much of it  and the young painter had to find private patrons while watching the two great artist competing  to decorate Salone dei 500 in Palazzo Vecchio.

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L'ULTIMA MEDICI: ANNA MARIA LUISA E IL PATTO DI FAMIGLIA

 

Anna Maria Luisa de MediciAnna Maria Luisa, o Ludovica, de' Medici, principessa elettrice del Palatinato nacque a Firenze l'11 luglio 1667 e vi morì il 18 febbraio 1743. La pricipessa fu l'ultima rappresentante della casata fiorentina dei Medici. Unica figlia femmina del Granduca Cosimo III e della principessa Margherita Luisa d'Orléans, divenne nel 1690 la seconda moglie di Giovanni Carlo Guglielmo I, Principe Elettore del Palatinato. La sua famiglia d'origine era sull'orlo dell'estinzione e Cosimo III passò gli ultimi anni della sua vita a cercare di farla riconoscere dagli altri stati europei come propria erede, ma invano. A seguito della morte del marito Anna Maria Luisa ritornò a Firenze, dove visse fino alla morte nel 1743: con lei si estinse la linea primogenita di Casa Medici. Per testamento lasciò la grandissima collezione artistica che apparteneva alla famiglia, e che ella ereditò dal fratello Gian Gastone, ultimo granduca della famiglia, alla sua morte nel 1737, allo stato toscano.

 

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LA BELLEZZA SALVERA’ IL MONDO? UN ANNO DI GRAZIE CON L’AUSPICIO DEL CANOVA

Possagno è un paesotto del trevisano che non è in cima alle liste turistiche. In effetti a parte il paesaggio montano non c’è molto da vedere, senonchè giusto in questo paesaggio spicca un imponente tempio neoclassico che non sfigurerebbe sull’Olimpo.

 

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