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Storia del Brindellone dei Fiorentini
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Storia del Brindellone dei Fiorentini

brindellone firenzeA Firenze la parola è divenuta sinonimo di un ragazzo piuttosto alto, poco furbo e mal vestito, prendendo origine dal carro trainato davanti al Duomo il giorno di Pasqua. Ecco la storia del Brindellone e del suo "nascondiglio"“. Passando per il Prato, poco distante dall’omonima porta, vi sarà capitato di notare un’enorme parete di legno. E’ qui che, al numero civico 48, si trova il gigantesco portone che nasconde al suo interno un deposito molto speciale: la “casa” del Brindellone, il celebre carro che, ogni anno per Pasqua, da qui viene condotto da una coppia di buoi fino al Duomo. Ed è proprio dal deposito che ha inizio il trionfale corteo che da il Prato accompagna il Brindellone fino al cuore del centro fiorentino. Anticamente il carro, molto più piccolo e semplice di quello attuale, subiva molti danni a causa del tradizionale scoppio, tanto da dover essere restaurato ogni volta. Quando nel 1494, in seguito alla cacciata dei Medici da Firenze, i Pazzi rientrarono in possesso dei loro vecchi privilegi, non ultimo quello dell’organizzazione del Carro del Sabato Santo, decisero di apportarvi qualche modifica.

Venne dunque realizzato un carro più resistente e massiccio, così come lo conosciamo oggi. Il curioso nomignolo del carro è legato alla tradizionale festa celebrata anticamente dalla Zecca fiorentina. Ogni anno il 24 giugno, in onore del patrono di Firenze San Giovanni Battista, un alto carro di fieno partiva dalla torre della Zecca per poi fare il giro della città, trasportando un uomo vestito di pelo di cammello che rappresentava il santo. L'aspetto trasandato di questo figurante, spesso ubriaco e gonfio di cibo per aver banchettato fino a pochi minuti prima in Santa Maria del campo, gli valse il soprannome di "brindellone", ovvero straccione. Per analogia da allora l'espressione è andata a indicare tutti i carri che attraversavano la città per le feste, compreso quello pasquale. Lo spettacolo pirotecnico del carro, che dura circa venti minuti, distribuisce simbolicamente sulla città il fuoco benedetto, avvolgendo l’imponente mole del carro in una nuvola di fumo, mentre scoppi e scintille si susseguono ininterrottamente. Soltanto la mattina di Pasqua, salvo qualche rarissima eccezione, è possibile assistere presso via il Prato alla complessa operazione di apertura dell’enorme portone. E subito dopo la festività pasquale, il Brindellone viene ricondotto nel suo deposito, dove trascorre il resto dell’anno, perfettamente mimetizzato tra due palazzi.

 

 

Autore


Deborah Macchiavelli

 

 

 

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