Si prega e si canta in giapponese, inglese, spagnolo e portoghese in una comunità italiana, toscana e fiorentina in Giappone. La Cattedrale di Osaka è chiusa per restauri fino a primavera e la Messa è all'aperto, concelebrata dal nuovo arcivescovo Maeda con il suo predecessore Ikenaga e l'ausiliario Goro Matsuura.
E' la domenica di ottobre dell'”International Day” in cui la Chiesa cattolica fa festa con le comunità straniere che costituiscono una larga parte della sua base di fedeli. “Una società dove i residenti stranieri possono vivere bene è una società dove i giapponesi possono vivere bene”, è lo slogan che sintetizza il richiamo all'accoglienza e alla solidarietà. Il programma è organizzato meticolosamente, alla giapponese, compresa la raccomandazione multilingue per la “garbage segregation” o”separaction de la basura” ovvero per la raccolta differenziata dei rifiuti.
Leonardo Valeo e Flavio Gori cucinano con i volontari giapponesi della Misericordia di Osaka
Le attività di preparazione del pranzo da parte dei volontari sono un allegro spettacolo di cucine etniche: a yakitori e yakisoba si alternano alfajores, picarones, tacos, churrasco, pho, chijimi. E maccheroni al pomodoro. Uno stand è quello della Misericordia di Osaka, filiazione delle arciconfraternite toscane che fu fondata a Firenze nel 1244 e di recente riconosciuta dalla Chiesa locale come organizzazione per il volontariato solidale, guidata da Flavio Gori, Proconsole per il Giappone dei Fiorentini nel Mondo e composta da italiani e giapponesi che dedicano parte del loro tempo all'assistenza ai bisognosi, compresi quelli del peggior quartiere di Osaka, Kamagasaki - il maggiore slum del Giappone - situato a sole due fermate di metropolitana dalle mille luci di Dotombori.
Il gruppo dei volontari giapponesi con Flavio Gori, Presidente della Misericordia di Osaka e Proconsole dei Fiorentini nel Mondo
Autore
Stefano Carrer e Marisa Cancilleri